Lo avevo detto ed eccomi ad onorare le promesse fatte parlandovi dei Diaclone.
I robottoni in questione sono più che degni di nomina in quanto sono a tutti gli effetti i genitori dei ben più famosi Transformers!
La linea era prodotta dalla giappnese Takara nella prima metà degli anni ottanta, composta da veicoli fantascientifici e robot (alcuni dei quali trasformabili e/o unibili tra di loro, a volte dotati di sistemi a molla) corredata da piccole figure umanoidi (alti 3 cm, scala 1/60 circa), rappresentanti i piloti umani (i "dianauti" nell'edizione italiana, "Diaclone drivers" in quella anglosassone) e gli alieni insettoidi Waruder ("Warda" nell'edizione italiana), dotate di magneti ai piedi, ispirate alla precedente linea dei Microman. Molti dei modelli avevano parti in metallo, a cui potevano essere attaccati i piloti.
I robottoni in questione sono più che degni di nomina in quanto sono a tutti gli effetti i genitori dei ben più famosi Transformers!
La linea era prodotta dalla giappnese Takara nella prima metà degli anni ottanta, composta da veicoli fantascientifici e robot (alcuni dei quali trasformabili e/o unibili tra di loro, a volte dotati di sistemi a molla) corredata da piccole figure umanoidi (alti 3 cm, scala 1/60 circa), rappresentanti i piloti umani (i "dianauti" nell'edizione italiana, "Diaclone drivers" in quella anglosassone) e gli alieni insettoidi Waruder ("Warda" nell'edizione italiana), dotate di magneti ai piedi, ispirate alla precedente linea dei Microman. Molti dei modelli avevano parti in metallo, a cui potevano essere attaccati i piloti.